In questa sezione riporto solo le sintesi dei miei progetti che hanno interessato, o che avrebbero potuto interessare, in particolar modo, la mia provincia.
Si tratta, quindi, di una parte assolutamente minoritaria del mio complesso di progetti che ho presentato e, di certo, non dei più importanti.
In questa specifica sezione, l'ordine di trattazione che ho scelto di seguire è una sorta di compromesso tra tre elementi: l'importanza delle soluzioni; il fatto che si riferissero più o meno direttamente alla mia provincia; i loro maggiori o minori effetti su di essa.
Ciò significa che soluzioni meno importanti, sul piano generale, possono precedere soluzioni più importanti, semplicemente perché le prime hanno avuto un effettivo impatto sulla mia provincia o, comunque, erano più direttamente rivolte ad interessarla. Mentre le altre, magari, avrebbero potuto avere un effetto su di essa, ma non l'hanno avuto, per più ragioni. Per questi motivi ho omesso la numerazione che ho impiegato, invece, nella sintesi generale, in quanto in questa sezione si sarebbe assistito ad un sali e scendi nei numeri posti a precedere i vari progetti trattati.
Al termine di ciascuna sintesi che seguirà, cliccando su appositi link, potrete accedere ad una descrizione più approfondita dei vari progetti, nonchè ai documenti probanti.
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Con riferimento al Parco Nazionale delle Cinque Terre, sorto solo a fine 1999 e divenuto nel tempo un modello di rilievo internazionale, fornii, subito nell'anno 2000, tramite mie lettere che feci protocollare, i seguenti suggerimenti che mi è parso abbiano trovato successiva attuazione e che hanno contribuito, quindi e a mio parere, in maniera importante al successo del Parco.
Tra i miei suggerimenti figuravano:
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la valorizzazione del tema dell'amore - data la conoscenza dell'omonima via in tutto il mondo - (attuata; vedi i successivi: "il bar dell'amore"; "il profumo dell'amore"; etc; nonchè la già citata comparsa dei gadget sul tema dell'amore che avevo suggerito, anch'essi, molto tempo prima che fossero realizzati e molto prima della comparsa di tutti gli altri esempi di esaltazione del tema dell'amore che ho appena indicato).
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allo stesso modo suggerii, sempre prima degli altri esempi visti, anche la realizzazione di un museo dedicato al tema dell'amore - sponsorizzato magari dalla Perugina, per via dei suoi altrettanto noti baci-;
Da rilevare, al riguardo di quest'ultima mia idea, come, oltre quattordici anni dopo questo mio suggerimento, è uscita la notizia su La Nazione del 08 nov. 2014 che a Verona sarebbe stato realizzato il primo Museo sul tema dell'amore del mondo su progetto, in tal caso, di un noto scrittore. Superfluo osservare che, sia che costui fosse a conoscenza del mio progetto, sia che non lo fosse, e salvo fatti a me sconosciuti, la primogenitura di questa idea resta comunque mia.
Proseguendo con il discorso del Parco, anche:
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la realizzazione, se vogliamo, di riprese subacquee; nel mio caso, per la verità, si doveva trattare di foto fatte dagli operatori ai turisti sott'acqua (nel caso del Parco si sono poste, ad esempio, videocamere a riprendere il fondale marino).
L'ex Presidente del Parco va aggiunto, inoltre che, prima di assumere tale carica, fu per 10 anni (dal 1990 al 1999) sindaco del Comune di Riomaggiore (il borgo delle 5 terre da cui parte proprio la via dell'amore) e mi pare proprio che durante questo lunghissimo lasso di tempo non abbia dato vita a nessuna delle misure viste sopra, il che accresce in me la convinzione che siano stati i miei suggerimenti, le mie linee di indirizzo a contribuire all'incredibile sviluppo di quelle aree nel tempo.
Del resto, al fine di verificare la correttezza della mia analisi, nel marzo 2013, ho anche interpellato l'attuale Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre (in quanto ritengo conosca maggiormente la storia del territorio in esame) chiedendogli d'inoltrarmi eventuali sue osservazioni in merito, ma non ne ho ricevuta alcuna.
Resto comunque disponibile anche ad eventuali altre osservazioni, purchè supportate da elementi concreti e verificabili.
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Come spiegato meglio in seguito, vi sono alcune o forse buone probabilità che abbia ispirato (nb non ideato, né suggerito, in questo caso, ma semplicemente ispirato):
A) Riguardo al primo aspetto: il Festival della Mente ha visto la luce giusto sei mesi dopo che presentai e feci protocollare (il 13 febbraio 2004) presso la realtà che risultò poi la committente, nonchè la principale sponsor dell'evento, una mia lettera, con annesso un mio libro, che aveva proprio la caratteristica di contenere moltissimi miei esempi di creatività, in vari campi, come:
aforismi;
idee per brevetti;
idee per pubblicità;
vignette;
scketch;
battute;
nuovi personaggi;
accenno a sceneggiature per film; etc.
Di qui il pertinente legame, a mio avviso, con i contenuti del successivo Festival:
rafforzato anche dal fatto che:
e che:
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l'ideatrice del Festival, cui quest'ultimo è stato commissionato (e che, nel gennaio 2014, dopo dieci anni di successi, ha deciso di lasciare spontaneamente la Direzione dell'evento), si occupava, in precedenza, proprio di libri ed editoria, ed è quindi plausibile che la mia opera possa esserle giunta, ai tempi, in visione, oppure che qualcuno le abbia potuto accennare, anche solo genericamente, al mio caso.
A scanso di equivoci, è però bene ribadire (come peraltro ho già anticipato) che, a differenza di altri casi, in questo posso al limite solo aver ispirato l'ideazione del Festival, non ho quindi: né ideato, né tanto meno suggerito apertamente e direttamente, l'idea di dare vita ad un simile Festival. Per cui i meriti dell'ideatrice di tale manifestazione, nonché degli organizzatori, rimangono comunque indiscussi e pienamente leciti.
Peraltro, all'avvicinarsi del decennale, ho provato a svelare l'arcano accennato, scrivendo alla ideatrice del Festival offrendogli anche la possibilità di pubblicare volentieri le sue eventuali osservazioni, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Comprensibili, comunque, e se fossero vere le mie ipotesi, le ragioni riassumibili nella naturale tendenza a non complicarsi la vita che magari l'hanno spinta inizialmente a non contattarmi. E, allo stesso modo, comprensibili quelle successive che l'hanno spinta, anche successivamente, a non farlo, sebbene in realtà (e guardando bene dall'esterno) si sarebbe trattato, al più, solo del riconoscimento di una piccola mancanza.
Ad ogni modo, volendo dedicare un mio aforisma alla categoria dei relatori globalmente intesi, aforismi che come è noto hanno sempre un fondo di verità, ma non vanno presi troppo alla lettera, osservo (come ho indicato anche nella mia prima mail che inoltrai all'ideatrice del Festival) che:
“ I   relatori   dicono
sempre cose interessanti.
I o   dico  sempre
cose   nuove”
(naturalmente e, a mio avviso,
la seconda frase rappresenta il
fondo di verità, mentre la prima
non va presa troppo alla lettera)
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B) Riguardo al secondo aspetto, ossia la pubblicazione del libro umoristico de: "La Fabbrica del Sorriso", vi è una qualche fondata probabilità che una delle due mie precedenti lettere raccomandate che inoltrai a due importanti redazioni Mediaset, contenenti il mio suggerimento di far pubblicare proprio un libro, essenzialmente umoristico (ossia il mio, che gli allegai, con battute e vignette), destinando la maggior parte del ricavato in beneficenza, possa aver ispirato e portato alla realizzazione di quanto indicato.
Sei mesi dopo la mia spedizione, difatti, si ebbe la pubblicazione del noto libro che era, appunto, una raccolta di battute umoristiche, con destinazione del ricavato in beneficenza.
Nella premessa di questo libro inoltre era scritto: "da tempo sentivamo l'esigenza (intendendo Mediaset, Mondadori e Medusa) di fare beneficenza in modo più costante e organizzato..... Ora ce l'abbiamo fatta. Abbiamo creato un progetto moderno su cui impegnare fino in fondo la nostra credibilità ...... La nostra prima iniziativa si chiama "La Fabbrica del Sorriso", un progetto a favore dell'infanzia ......".
Comunque sia andata, sono contento che la onlus Mediafriends (costituita da Mediaset, Mondadori e Medusa) abbia dato vita a questo progetto, visti i lodevoli risultati raggiunti in termini di opere di bene.
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Nell'ottobre 2003, via raccomandata, inoltrai al Ministro dell'Ambiente un mio progetto di sfruttamento dell'energia eolica volto ad offrire ai meno abbienti un'entrata extra.
Sintetizzando, si trattava di far partecipare, con piccole quote, persone bisognose di un reddito integrativo ad investimenti altamente remunerativi (come quelli dell'energia eolica), altrimenti per loro inaccessibili (la legislazione dell'epoca prevedeva, tra l'altro, finanziamenti a fondo perduto per la maggior parte dell'investimento).
Stando quindi ai dati in mio possesso: gli investimenti nell'energia eolica consentivano un recupero dell'investimento nel giro di un anno, o un paio, e di conseguenza negli anni successivi avrebbero generato per questi soggetti un'entrata aggiuntiva di pari importo, a fronte pressoché di nessun'altra spesa.
In pratica, una persona investendo 8.000,00 euro, che a lui sarebbero costati 3.000,00 euro (perché gli altri sarebbero derivati, ai tempi, da contributi a fondo perduto), avrebbe ammortizzato tale costo nel giro di un anno, o un paio, mentre nei successivi venti, avrebbe incamerato (a fronte ripeto pressoché di nessun'altra spesa) 4.000 - 8.000,00 euro annui.
Venti pale eoliche, dal costo complessivo di 20 milioni di euro (come era in animo di costruire in una provincia di circa 200.000 individui), avrebbero potuto rappresentare, invece che pochi spiccioli per il Comune ospitante, un'entrata aggiuntiva per duemilacinquecento famiglie (10.000 persone circa), in pratica tutte le famiglie povere di quella realtà media.
Concludendo si trattava di dare vita ad una sorta di sommatoria di quelli che oggi sono conosciuti come "conti energia", permettendo ai loro titolari di investire, non in piccoli e distinti progetti di produzione di energia (oggi comunque possibili anche nell'eolico, c.d. microeolico), ma su di un unico grande progetto in un settore e in una misura maggiormente remunerativa.
Una sostanziale attuazione delle mie ipotesi di investimento e partecipazione popolare a progetti ambiziosi, si ebbe quattro anni più tardi, come figura da un articolo pubblicato su Panorama del 15/03/2007.
Anche nella nostra città, comunque e sempre successivamente ai miei suggerimenti, autorevoli personalità hanno sostenuto l'opportunità e la necessità di procedere a investimenti cumulativi da parte di molti soggetti privati, legati al territorio, per la realizzazione di obiettivi ambiziosi, quali ad esempio il nuovo waterfront.
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All'interno di una mia petizione al Senato del febbraio 2000 figurava un mio progetto (che autenticai già nell'ottobre 1999) che era volto ad istituire: Uffici all'Innovazione e che ritengo abbia anticipato, e forse anche portato:
al successivo impiego di tale denominazione nell'identificare e caratterizzare alcuni Ministeri (nel primo Governo Berlusconi, difatti, né tanto meno prima, mi pare figurasse un Ministero richiamante il termine innovazione);
alla legge Napolitano-Vinieri, 267/2000, relativa alla costituzione delle Consulte territoriali, attraverso cui i cittadini potevano far pervenire alle amministrazioni comunali: proposte, petizioni, interrogazioni, su tutti gli argomenti di loro interesse (fonte: La Nazione del 16/07/2001). Da segnalare in merito che nella mia petizione ipotizzai, già, la possibilità di dare vita ad Uffici all'Innovazione, non solo a livello centrale, ma anche a livello dei singoli enti locali, e che tra le loro funzioni vi erano proprio quelle di accogliere, sviluppare e premiare le proposte dei cittadini;
all'avvio del rinomato Piano Strategico che interessò la mia città che prevedeva, tra le altre cose e al pari dei miei suggerimenti, la possibilità di raccogliere, come visto, proposte dai cittadini.
- ad iniziative come "Burocrazia Diamoci un Taglio", e simili, a partire dalla fine del 2011 e ad opera del Governo Monti, volte sempre a raccogliere suggerimenti dai cittadini.
Questo mio progetto, inoltre, includeva già:
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i principi della meritocrazia (prevedendo, ad esempio, la possibilità per i proponenti, - le cui proposte fossero state attuate, o comunque sia ritenute meritevoli - di aggiudicarsi punteggi spendibili in sede di prove concorsuali).
Un'indicazione, quindi, sulla possibile valutazione e riconoscimento della propositività nella P.A., ma non solo.
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Sul tema dei giardini della Spezia (ma potrebbe valere anche per altre città) ho suggerito (con lettere protocollate) un progetto molto articolato, che ho proposto e sviluppato in più fasi.
Alcuni dei miei suggerimenti più significativi in merito hanno riguardato:
A) la riorganizzazione tematica dell'area dei giardini (un giardino idealmente da leggere ed ascoltare) in modo da trattare all'interno di ciascun'aiuola, con stile (aspetto non secondario) o, autori, con i loro più noti aforismi, o, alcuni argomenti, con gli aforismi più significativi in merito, accogliendo anche statue su tali temi, eventualmente frutto di concorsi (in precedenza suggerii anche un "percorso di pensieri" tra le vie cittadine ricorrendo sempre a targhe con aforismi).
B) dare vita ad un premio/gadget rappresentativo della nostra città, ispirato ai concetti di: "Aggrapparsi alla cultura"; "Immergersi nella cultura"; "Farsi abbracciare dalla cultura", etc., consistente rispettivamente in: Boe, in miniatura, con alla base gli aforismi; e allo stesso modo: Elmi da palombaro (che come vedremo sono stati tra l'altro e successivamente realizzati); Polene, etc.;. Oggetti che avrebbero potuto rappresentare, non solo premi per il Festival di cui dirò sotto, ma anche e semplicemente gadget ricordo per turisti.
C) dare vita ad un vero e proprio Festival degli aforismi, dove sarebbero stati premiati i più belli dell'anno e, di anno in anno, per gruppi di temi, i più belli nella storia, dando vita anche a manifestazioni collaterali, riguardanti i temi, di volta in volta, trattati in occasione del Festival. Ogni anno, si sarebbe potuto, difatti, trattare un argomento, per esempio: le donne, l'amore, etc. con esperti del settore, anche sotto molteplici altri punti di vista: nella storia, nella letteratura, nella pittura, nella fantasia, nel cinema (in una delle serate si sarebbe potuto assistere, per esempio, alla prima visione di un importante film sull'argomento, preceduta e seguita da un dibattito, con ospiti illustri).
D)
il mio tentativo di far finanziare la riorganizzazione dei giardini dalla ING, ribattezzando per l'occasione quell'area come: "Il giardino delle Zucche", dandogli al contempo altre singolari tipicità.
E) altre indicazioni, come per esempio: il far adottare la cura delle singole aiuole ad associazioni riconducibili ai vari autori interessati; il far condurre il Festival da Igor Righetti (meglio noto come il comunicattivo); sino ad arrivare a fornire anche un esempio pratico e possibile per ospitare ed esibire gli aforismi, vedi l'immagine che segue.
(sopra un mio esempio di possibile
presentazione degli aforismi)
Come avrete modo di vedere dall'esame della versione estesa del complesso dei miei progetti, molte delle mie soluzioni (indicate appena sopra) hanno preceduto, e forse, in alcuni casi, anche ispirato:
- una scultura collocata successivamente in quel di Lerici (SP) che sembra essere proprio una raccolta di targhe, riportanti poesie/aforismi legati al tema del mare, come mi sembra proprio di aver descritto e suggerito nei miei precedenti progetti;
- il premio scelto da un'Associazione Culturale che consiste, proprio, in un "Elmo da Palombaro", come da me suggerito nei miei precedenti scritti;
- le panchine dell'amore collocate successivamente a Monterosso che riportano anch'esse citazioni/aforismi, nel caso specifico sul tema dell'amore;
- una successiva dichiarazione dell'ex Ministro ai Beni culturali, che in una lettera aperta ad un poeta delle mie parti, si disse disponibile a sostenere alcune iniziative, tra cui un non meglio definito: "progetto di aiuole letterarie", che, almeno nella nomenclatura, mi è sembrato ricordare un poco i miei precedenti suggerimenti, tant'è che mi chiedo se si possa trattare davvero del mio progetto, e, in tal caso mi domando chi gliene abbia potuto parlare.
- etc.. (altre coincidenze le troverete descritte, altre no, per simpatia verso alcuni)
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Al fine di favorire l'adozione degli animali abbandonati, nel dicembre 1999, ideai e suggerii, inizialmente al Comune della Spezia, di realizzare:
- A) un'inedita e originale sfilata di cani abbandonati ; alla quale seguirono alcune manifestazioni sul tema.
Tra queste: la prima che si tenne pochi mesi dopo a Fiumaretta, in provincia della Spezia, e la più significativa che si tenne, invece anni dopo, a Bologna, di cui parlò anche il TG 3;
- B) la creazione di un sito internet, ritraente le foto degli animali abbandonati, presenti nei canili, suddivisi per: razza, età, taglia.
Anche in tal caso, il mio fine era sempre quello di favorirne l'adozione (molti gli esempi che seguirono; tra questi: quelli presso la Comunità Montana, nelle immediate vicinanze della mia provincia).
Sempre successivamente, e quindi ancora una volta a mio avviso grazie ai miei suggerimenti, venne istituito presso il Comune della Spezia (cui rivolsi i miei consigli): "l'Ufficio per la tutela degli animali", tuttora in attività.
Per realizzare l'originale ed innovativa sfilata dei cani abbandonati, da me ideata, è da segnalare, anche, che contattai a suo tempo un'importante Società di telecomunicazioni, che all'epoca aveva basato tutta la propria campagna pubblicitaria su di un testimonial a quattro zampe, cercando, così, di assicurarmi anticipatamente e a favore del Comune ospitante, una sponsorizzazione.
Da segnalare, ancora, come sulla scorta della successiva attuazione da più parti delle mie soluzioni, in data 23 maggio 2000, inoltrai alla A.S.L. della mia provincia due ulteriori strategie volte a segnare un ulteriore passo in avanti nella soluzione del problema individuato.
Nello specifico si trattava:
- C) dell'installazione, all'ingresso o all'esterno della loro sede, di un touch screen a forma di cagnolino, che consentisse a tutti coloro che non possedessero un computer e che intendessero adottare un cane, di visionare le foto o i filmati degli stessi (sempre distinti per razze, età e luoghi di permanenza), facilitandone così la scelta e magari incentivandola;
D) di istituire un pulmino gratuito che ogni prima domenica del mese accompagnasse le persone interessate all'adozione a visitare i vari animali ospitati nei canili dei comuni limitrofi.
Anche quest'ultima iniziativa, alla fine, sembrò trovare attuazione. Su La Nazione del 03/11/2006 comparve, difatti, l'invito per chi fosse interessato ad una visita guidata al canile, a rivolgersi al Comune.
Stando poi ad un altro articolo del 25/11/2006 sembrò, anche, che il Comune volesse avviare (sette anni dopo che gli suggerii tale misura) la possibilità di adottare i cani abbandonati per il tramite di internet.
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Il 18 marzo 2009, attraverso il quotidiano La Nazione, suggerii:
A) un'innovativa opportunità di raccolta fondi, a favore della Marina Militare e del Comune della Spezia, consistente nel dare vita, in occasione del Festival della Marineria, ad una singolare lotteria con in palio un week end per due persone sull'Amerigo Vespucci.
Considerato il prestigioso premio, facile prevedere un target di riferimento mondiale, specie se si fosse previsto il rimborso per il vincitore delle spese di andata e ritorno dal luogo di imbarco e se se ne fosse consentita, come da me suggerito:
B)
una possibilità di partecipazione alla lotteria tramite web.
Solo pensando ai due milioni di visitatori annui del Parco delle 5 terre è facile intuire il numero potenziale di biglietti vendibili.
Supposto, ad esempio, un numero di biglietti venduti pari ad un milione, e un prezzo pari a 2 euro ciascuno, la somma raccolta ammonterebbe, già, a 2 milioni di euro.
Riguardo al mio suggerimento di cui al punto B, lo estesi e lo portai all'attenzione anche di alcuni operatori del web, al fine in tal caso di consentire agli utenti la possibilità di partecipare via internet alle più importanti lotterie del pianeta. Quattro mesi dopo, fu inaugurata, con successo, la possibilità di partecipare al superenalotto on line.
Nella mia lettera pubblicata su La Nazione figurava anche:
C) la mia ipotesi di dare vita ad un reality a bordo di un veliero (non certo il Vespucci, comunque) con persone brillanti, in grado di comunicare qualcosa che valesse la pena di essere ascoltato.
Soluzione quest'ultima che suggerii anche alla Rai e che:
- circa sei mesi più tardi sembrò trovare, dapprima, una qualche realizzazione (ad opera di altri soggetti) in un centro commerciale genovese, sotto il nome di "Reality on boat", di cui parlò anche il Tg3 regionale.
- e, anni ancora più tardi (fonte: La Nazione del 19 settembre 2013), sembrò trovare una qualche forma di attuazione anche nel reality: "Sweet Sardinia" trasmesso su LA 5.
D) Con riferimento ancora al Festival della Marineria, che ho citato più sopra, e rispetto alla manifestazione che ne precedette la sua prima vera edizione, credo di essere stato anche il fautore dello spostamento del baricentro di tale manifestazione, dal solo molo (privo di esercizi commerciali extra food) a tutto il centro cittadino.
Ciò anche suggerendo e introducendo nelle mie lettere:
d1) una mia soluzione consistente nell'impiego di un carro musicale con funzioni di pifferaio magico al fine di spostare le masse, proprio e come detto, dal molo al vicino centro cittadino.
Molti anni dopo, nel 2013, fu realizzato, ad esempio, in corrispondenza degli arrivi delle navi da crociera, lo "Street Music Show", rassegna delle bande marcianti che nelle varie iniziative, previste da luglio a settembre, era destinato a svolgere "la parte del leone" (fonte: La Nazione 02 luglio 2013).
In merito è anche giusto ricordare che il Festival della Marineria ogni anno è stato sempre meglio organizzato. Forse ho anche alcune altre soluzioni da suggerire, che se avrò tempo, modo e memoria, illustrerò.
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Nel gennaio 2010, su di un form del sito del Quirinale (e prima ancora alla Rai, etc.), presentai all'attenzione del Presidente della Repubblica un progetto volto a commemorare i 150 anni dell'Unità d'Italia, con un evento, non solo di significato e di rilievo, ma che costituisse anche un'attrattiva di massa e internazionale, esaltando al contempo la maggior parte dei tesori del paese.
Gli eventi prospettati sino ad allora per le celebrazioni erano (e ritengo siano stati), a mio avviso, sicuramente importanti e di significato, ma di scarso appeal televisivo, adatti più a topi di biblioteca, che alla cultura, ahimè, ampiamente diffusa nel paese, a base di reality.
La manifestazione che sugerrii (che avrebbe potuto essere trasmessa in mondovisione) era in grado di coniugare alcuni fiori all'occhiello del nostro paese, quali, ad esempio:
- Andrea Bocelli,
accompagnato magari (oltre che da un'orchestra) da:
- il cinema italiano,
ed in particolare:
-
le atmosfere e le immagini del film "La leggenda del Pianista sull'Oceano" (del regista italiano, premio Oscar, Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo "Novecento" di Baricco)
-
le immagini del film proiettabili su una vela dispiegata del Veliero.
Alla manifestazione in esame, volendo (e come suggerii), avrebbero potuto partecipare anche altri autori musicali italiani, raffinati e singolari.
Riprendendo poi quanto suggerii in altra occasione, segnalai anche come si sarebbe potuta indire una lotteria (di respiro planetario e con introiti elevatissimi), in grado di consentire al vincitore: un week end per due persone sul Vespucci, con il privilegio di poter assistere dal vivo a tale esclusiva manifestazione. Anche il viaggio per raggiungere il luogo d'imbarco sarebbe stato pagato. Ancora suggerii l'arrivo della coppia vincitrice a bordo di una sfavillante Ferrari e l'eventualità che soprattutto la femmina della coppia indossasse un meraviglioso abito donato da un affermato stilista italiano. Cena preparata dal noto chef Vissani…
Da segnalare, infine:
-
una successiva ed interessante impresa, a bordo proprio di un veliero, organizzata dal fondatore di Eataly, che ha visto come protagonisti giusto: personaggi di spicco, cuochi e prodotti italiani, volta soprattutto a promuovere il made in Italy. Ricordando, così, un poco e a mio avviso, i miei precedenti suggerimenti. Ciò, considerato anche che l'arrivo del veliero a New York era previsto giusto per il 2 giugno 2011, ossia per i 150 anni della Repubblica.
-
il successivo riconoscimento consegnato a Bocelli, in occasione di un suo concerto a New York, da parte del nostro Capo dello Stato. Chissà, quindi, se il mio richiamare, l'anno prima, l'attenzione del Presidente giusto su di lui (quale uno dei tesori del nostro paese) abbia influito, almeno un poco, su tale decisione ed iniziativa.
-
il fatto che il binomio da me ipotizzato e suggerito tra concerti di musica classica tenuti a bordo di velieri, con tanto di pubblico al seguito, ha trovato in qualche modo attuazione proprio nella mia provincia. Oltre tre anni più tardi, difatti, si ebbe la possibilità di partecipare a crociere giornaliere sulla goletta Oloferne allietati dall'ascolto di brani di musica classica, grazie alla collaborazione con il locale conservatorio G. Puccini (che tra l'altro ha l'onore di vantare tra i suoi allievi proprio il figlio di Bocelli) e al patrocinio del Comune della Spezia.
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Nell'agosto 2008, tramite una mia lettera pubblicata su di un quotidiano, suggerii una soluzione che mi è sembrata trovare molti successivi esempi di attuazione, che hanno trovato grande risalto sui media.
Nel mio caso si trattava di dare vita ad una sorta di mini olimpiade, su base locale, articolata su quattro discipline sportive (non solo calcio, quindi, come negli altri primi successivi esempi, ma anche, nella mia ipotesi: corsa, pallacanestro, pallavolo) e alla quale previdi la partecipazione di giovani rappresentanti, non professionisti, di 4 nazioni/macro aree geografiche (Italia, Repubblica Dominicana, Paesi dell'est, Africa).
Nella mia concezione ipotizzai anche la possibilità che questa manifestazione assumesse un'evidenza nazionale, interessando, come segnalai già all'epoca, un regista impegnato come ad esempio Salvatores, visto che l'iniziativa l'ideai appositamente per la nascente associazione Mediterraneo (che è un titolo di un suo noto film e in cui si giocava una famosa partita di pallone tra italiani e greci, in perfetta analogia con l'evento da me suggerito).
Successivamente ai miei suggerimenti, nella mia città si diede vita, subito l'anno successivo, ad una manifestazione, ribattezzata Mundialito, che ha avuto grande risalto sui media locali, in cui rappresentanti di alcune nazioni (Marocco; Albania; Italia; etc.) si sono affrontati in un torneo, in tal caso solo calcistico, a carattere locale.
Due anni dopo i miei suggerimenti (credo prendendo spunto proprio dalla manifestazione spezzina che, già, seguì temporalmente le mie proposte) si tenne una manifestazione simile anche a Genova, di cui parlò il Tg3 regionale del 07/07/2010. Qualche tempo dopo ancora, si diede vita ad un evento simile, anche a corredo di una sagra di partito, come vidi annunciato in un manifesto in città.
Alla luce dei fatti e della tempistica indicata, vi sono buone probabilità, a mio avviso, che tutte queste iniziative siano state ispirate dalle mie precedenti soluzioni, direttamente o indirettamente, a cascata quindi.
Da segnalare, ancora, come a distanza di quasi tre anni dal mio suggerimento il consiglio comunale dei ragazzi di Follo (SP) ipotizzò di dare vita ad una festa per favorire l'integrazione tra alunni italiani e stranieri, prevedendo, tra le altre cose, proprio una sorta di mini olimpiade.
Molti altri, comunque, gli esempi, sempre simili e ancora più successivi rispetto ai miei suggerimenti, di cui troverete maggiori dettagli nella versione estesa.
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Riguardo ai temi della mobilità, in senso lato, al Comune della Spezia il 12 gennaio 2001, all'interno di un mio progetto più complesso denominato: "Videosocializzando in questo noioso e indifferente mare", suggerii, con lettera protocollata (e previa autentica):
A) di dare vita ad un data base di giovani, appositamente selezionati (in grado di fornire quindi adeguate garanzie), disposti ad accompagnare sul territorio turisti coetanei (ad esempio la sera nei locali da ballo con la loro vettura, o in barca etc.).
Un'idea di fondo che mi venne in mente, già intorno al 1989 (o 1990, non ricordo bene), durante comunque un mio viaggio con amici ad Amsterdam, dove mi sarebbe piaciuto poter andare a vedere le dighe, e pensai che se uno avesse avuto degli amici nei vari posti, avrebbe potuto vedere molte più cose.
Tre anni dopo il mio suggerimento del gennaio 2001 fu presentato un progetto, a mio avviso simile, denominato di "mobilità integrata", ad opera dell'Università di Parma, in collaborazione con la Statale di Milano.
Quest'altro progetto fu criticato da coloro che svolgevano la professione di guida, sostenendo ci volesse un'apposita licenza per poter esercitare certe funzioni.
Nella concezione del mio progetto: l'attività e la professionalità delle guide non era comunque ed invece certo messa in discussione, nessun gruppo di diciottenni/ventenni credo abbia mai ingaggiato una guida, che potrebbe essere loro nonno, per farsi portare in barca o la sera nei locali da ballo, raggiungibili solo in auto.
B)
Alla luce di queste osservazioni, il mio suggerimento al Comune della Spezia del 05/02/2004 (il secondo, quindi, a distanza di tre anni dalmio primo) fu:
- di istituire, per legge, un patentino per accompagnatore turistico rivolto agli under 25, i cui requisiti fossero soprattutto: l'affidabilità e la simpatia.
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Da segnalare, anche, come nel 2010, circa dieci anni dopo rispetto alla mia ideazione e ai miei suggerimenti del 2001, vide la luce il sito www.triptrotting.com (definito nella rivista Jack n°144 del giugno 2012 come una delle migliori idee legate al settore del turismo in perfetto stile 2.0.) che sembra proprio ricordare i principi e l'impostazione che diedi alle mie soluzioni (dato che già allora previdi, anche, una possibilità di consultazione e scelta delle guide on line).
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NB
Allo stesso modo, il consentire, specie a giovani non patentati, la visita di luoghi altrimenti difficili da raggiungere (magari la sera) sfruttando passaggi su mezzi di locomozione di altri che si erano resi, anticipatamente, disponibili a farlo, a poco o nullo prezzo, ricorda in qualche misura i principi alla base di Bla Bla Car e di Uber che sorsero rispettivamente nel 2004 e nel 2009 e, quindi, molti anni dopo i miei suggerimenti.
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Sempre il 12 gennaio 2001, al Comune della Spezia, in alternativa o in combinazione alla soluzione di cui al punto precedente, suggerii che si sarebbero potuti organizzare pullman gran turismo, in collaborazione con l'Azienda di trasporti locale, in grado di prelevare i turisti siti in città e nelle località balneari limitrofe (come ad esempio Lerici e Portovenere) per accompagnarli la sera nelle rinomate discoteche della Versilia, etc... Il tutto reclamizzandolo anticipatamente nei vari pacchetti turistici.
Ciò non avrebbe influito negativamente sul turismo, in quanto: nella nostra provincia all'epoca non esistevano sostanzialmente delle discoteche; un ragazzo avrebbe potuto sfruttare tale opportunità un giorno, o forse due, e negli altri si sarebbe trovato in loco; infine, solo se i turisti li fai divertire, questi torneranno e faranno ottima pubblicità ai luoghi visitati.
Tra le motivazioni per dare vita a tali autobus non indicai invece i rischi d'incidenti stradali legati al consumo di alcool da parte dei giovani, sia perché all'epoca non si parlava ancora così tanto di tali tematiche (5 anni più tardi ad esempio nella mia provincia fu fatta una proposta in tal senso da due giovani), sia perché essendo sostanzialmente astemio ero e sono molto al di fuori di simili problematiche.
Da segnalare, al riguardo di quanto più sopra, anche, come, a distanza di oltre un decennio, il Comune di Carro in provincia della Spezia abbia meritoriamente (guadagnandosi un altro articolo di giornale in merito) posto in atto una strategia in qualche misura simile mettendo a disposizione di residenti e turisti, presenti in loco, bus gratuiti per raggiungere le spiagge di Deiva Marina o la Stazione ferroviaria sempre di Deiva Marina qualora questi ultimi volessero raggiungere con il treno altre località (fonte: La Nazione 11 luglio 2014).
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Al Comune della Spezia, nell’aprile 2008 con lettera protocollata, e nel giugno 2008, a mezzo stampa, ho suggerito:
A) che si desse vita ad un plastico modulare, di pregio, con tasselli di circa 1 mq ciascuno, al fine di facilitarne la trasportabilità, riproducenti le meraviglie della nostra provincia (esponibile al pubblico e ai turisti, quando non impegnato in missioni di promozione turistica).
B) di invitare le altre province italiane a dare vita a plastici simili, che avrebbero potuto partecipare ad una fiera in cui, oltre all'esposizione di questi manufatti, si sarebbero potuti vendere prodotti locali tipici, ed eventualmente anche pacchetti turistici.
Circa due mesi dopo il mio primo suggerimento nel Parco delle 5 terre fu presentato un plastico, molto semplice, a beneficio dei non vedenti e rappresentante le bellezze di quei luoghi.
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Con riferimento al Comune della Spezia, nel luglio 2000, elaborai e presentai (previa autentica e con lettera protocollata) una mia progettazione della sua Piazza del Mercato che avrebbe conciliato così: funzioni commerciali e funzioni di svago.
Il mio progetto, che fu apprezzato dall'Amministrazione Comunale, prevedeva:
A) l'impiego di una sorta di trenino (da me ideato) con vagoni/banconi elettrici, caratterizzati, soprattutto, dall’avere le forme dei vari prodotti (es. gruviera; pesce; michetta di pane; etc.) - vedi figura 1;
fig. 1
B) la parziale copertura del canale Lagorà (situato nei pressi della piazza) - vedi figura 2 -, al fine di creare un punto di sosta, partenza e ritorno del trenino -.   Nonchè, il ricorso ad alcuni vagoni consistenti in pedane, al fine di facilitare gli spostamenti tra una fila e l'altra del mercato.
fig. 2
Nell’area prospiciente la sosta del trenino avevo anche previsto, successivamente, per ciascun venditore e in fronte al proprio vagone/bancone, locali di disimpegno dotati di pannelli solari volti allo stoccaggio e alla conservazione dei prodotti venduti, e aree di sosta per i loro furgoni provenienti dai mercati generali.
Da segnalare, ad esempio, il successivo esperimento c.d. di rail shop (in piccola parte analogo al mio) nato dalla collaborazione tra le Ferrovie Elvetiche e una grossa catena di supermercati italiana (la seconda in Svizzera), che ebbe vita solo pochi mesi dopo la presentazione del mio progetto, e che consisteva in un supermercato su rotaia, composto da due vagoni agganciati ai convogli interregionali, in servizio tra Zurigo e Berna, dove i pendolari potevano fare la spesa.
Un’altra curiosità è che nel dicembre 2000 ho visto impiegato durante le festività natalizie lungo le vie cittadine un trenino elettrico, adibito al trasporto di passeggeri, che da un articolo dell’epoca, che riporto nella versione estesa, fu etichettato come novità, e che mi ricordò, alla lontana, il mio precedente suggerimento. E’ anche vero, però, che nel 2013, dopo aver letto nel corso del tempo più di un articolo che pareva attribuire la comparsa del trenino in anni sempre diversi e comunque sia sempre successivi al mio suggerimento del 2000, ho visto pubblicata una foto di un trenino simile, adibito sempre al trasporto di passeggeri e non di merci, né dalle forme singolari come da me ipotizzato, che entrava in Arsenale e che veniva fatta risalire al 1999.
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Al fine di incentivare visitatori e clienti, nel 2009, rispettivamente:
- ad un centro commerciale genovese;
- all'Acquario di Genova;
- al Delfinario di Rimini;
- e, poco tempo dopo, al Parco delle 5 terre (in questo caso tramite una mia lettera pubblicata su La Nazione)
suggerii di dare vita ad una lotteria (o gratta e vinci), per i loro clienti, che desse modo al vincitore di aggiudicarsi la possibilità di fare un bagno con i delfini, nella loro vasca, o nel caso del Parco in mare aperto.
I fondi raccolti avrebbero potuto essere destinati in beneficenza.
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Sempre al Parco delle 5 Terre, mediante una mia lettera pubblicata sul quotidiano La Nazione del 17 aprile 2009, suggerii in poche righe: sia una nota umoristica, sia un’idea per una simpatica manifestazione.
Di seguito il testo:
p.s. a beneficio di alcuni lettori, ricordo che
il bastoncino che gli atleti si passano durante le
staffette di corsa è comunemente chiamato testimone.
Da segnalare, anche, come, trascorsi poco più di due mesi dall'invio di una mia mail in data 01 marzo 2013, con la quale portai all'attenzione del Presidente del Parco delle 5 Terre (tramite un link che creai appositamente) le soluzioni che in passato, e sino ad allora, avevo suggerito a beneficio proprio del Parco (inclusa la soluzione in esame, risalente al 2009).
Lessi su La Nazione del 16 maggio 2013 della presentazione a Milano di una futura escursione a staffetta, nella loro versione a piedi ed in bicicletta, a cura, proprio, del Parco (all'interno della più ampia manifestazione nazionale "in Cammino nei parchi", basata negli altri casi, semplicemente, su escursioni a piedi).
La versione del Parco delle Cinque Terre mi è sembrata così ricordare, in qualche modo e a mio avviso, i miei precedenti suggerimenti di oltre quattro anni prima, che gli ricordai solo un paio di mesi prima rispetto alla loro presentazione, ed è quindi possibile che ad essi sia stato fatto riferimento.
Da segnalare, anche, un sempre successivo avvio
di manifestazioni in parte simili, e da non perdere, come: la Sciacchetrail giunta alla seconda edizione nel 2016; la gara triathlon sempre in provincia che è giunta alla terza edizione nel 2016 ed ha richiamato quasi 600 atleti (anche un grande affare economico, quindi); la più longeva, ma sempre successiva alla mia lettera pubblicata nel 2009, "Corri sul mare" tenutasi, sempre in provincia, e giunta nel 2016 alla sesta edizione.
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Il 24 luglio 2004 (anticipando di quattro anni la prima realizzazione di simili soluzioni nella mia provincia) suggerii al Comune di Lerici (con lettera protocollata) l'adozione di parcheggi, colorati di rosa, riservati alle mamme in attesa e/o con bimbi in tenera età.
A lungo credetti di esserne stato, in generale e in assoluto, il primo ideatore, salvo scoprire, diverso tempo dopo (in occasione della successiva scelta del Comune di Milano di adottare tale soluzione), che il primo Comune ad adottare tale misura fu, in realtà, quello di Barletta un anno prima rispetto ai miei suggerimenti, nell'estate 2003.
Se solo mia moglie fosse stata incinta del mio primogenito giusto un anno prima, o quello prima ancora, sono certo che avrei potuto esserne a tutti gli effetti il primo ideatore.
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Il 20 aprile 2009, con riferimento alle tariffe da applicarsi ai parcheggi a linea blu (quelli più comunemente diffusi) nel caso delle donne in attesa e/o con figli in tenera età e al fine di conseguire un compromesso tra la situazione presente ai tempi in cui ideai la soluzione di cui dirò e la linea suggerita all'epoca da un consigliere di renderne gratuita la sosta, suggerii (con lettera protocollata) l'istituzione di una "tariffa rosa" mediante il ricorso ad uno stratagemma, di seguito esposto, che non richiederebbe modifiche di software o hardware.
Lo stratagemma consisterebbe nell'invitare gli ausiliari del traffico a conteggiare doppio il tempo di permanenza desumibile dai tagliandi, dimezzandone così il costo di permanenza nel caso si tratti, ovviamente, di veicoli dotati di apposito distintivo rilasciato dall'amministrazione o da pediatri e ginecologi alle aventi diritto.
Un anno e mezzo dopo la mia proposta suscitò clamore ed interesse il lodevole progetto denominato: "Frecciarosa" di Trenitalia, che, tra le varie cose, previde la possibilità per le donne di viaggiare gratuitamente sui treni nel mese di ottobre 2010, in presenza di determinate condizioni, tra cui, ad esempio, la presenza di almeno un bambino.
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Restando in tema di parcheggi, nel lontano ottobre 2006:
- considerato che la maggior parte delle persone, nei parcheggi a tariffa stratificata secondo il tempo di permanenza, spesso si recavano al parchimetro per sostituire al vecchio tagliando, il nuovo, pagando così sempre una tariffa da prima ora, spesso più bassa (più recentemente invece mi è parso che in molti casi è la prima ora ad essere maggiormente tassata, forse anche per evitare, per altra via, il fenomeno detto);
- tenuto conto dell'alto tasso di ricorsi al giudice di pace di automobilisti che esibivano tagliandi (magari non loro) riferiti all'ora oggetto di sanzione;
suggerii ai vertici ACI, previa autentica, di proporre ai Comuni l'aggiornamento dei software dei parchimetri, di modo che il proprietario di un veicolo fosse costretto ad indicarvi, o a far acquisire dal sistema, il proprio numero di targa; cosicché, in caso di una seconda emissione di un tagliandino (in un arco di tempo stabilito), venisse applicata la corretta tariffa prevista per le ore successive.
L'applicazione di questa misura (da valutarsi secondo le zone e tenendo conto degli interessi legittimi dei commercianti) si sarebbe tradotta, a mio avviso, in un incremento delle entrate per i Comuni e con buona probabilità, nel ridurre in maniera percepibile il traffico cittadino.
Da rilevare anche che, a distanza di quasi sette anni dai miei suggerimenti, ho visto applicato nella mia città, in via sperimentale, proprio un parchimetro che obbliga gli utenti ad inserire la targa della propria auto con l'obiettivo, in tal caso, di evitare il passaggio di tagliandi tra automobilisti (fonte: La Nazione del 18 e del 19 aprile 2013).
In merito, poichè nell'articolo si segnalava anche che si trattava di un esperimento che ha preso spunto da zone della Toscana dove già tale metodo si praticava, ho voluto effettuare una breve ricerca sul web per tentare d'individuare il periodo di prima applicazione di tali soluzioni. L'articolo più lontano che sono riuscito a scovare risale al 2011 (quindi sempre molti anni dopo le mie autentiche e i miei suggerimenti) e riguarda la città di Napoli, dove tali soluzioni erano applicate con le medesime finalità (evitare il passaggio di tagliandini tra automobilisti).
Ad ogni modo, tornando alla mia proposta dell'epoca, l'ACI avrebbe potuto barattare, a mio avviso, la sua parte di compenso (ascrivibile alle migliorie suggerite) a vantaggio di tutti gli automobilisti (che rappresenta e tutela) pretendendo l'attuazione di un'altra mia proposta che descrivo nel prossimo punto.
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Con riferimento ai temi della mobilità e dell'inquinamento, in vista anche della futura introduzione che era prevista per l'allora novembre 2002 di divieti all'ingresso alla Galleria Spallanzani per le auto più datate, con l'obiettivo in mente, quindi, di ridimensionare ugualmente l'accesso a tale via di percorrenza, senza però distinguere tra chi si poteva permettere l'ultmo modello di auto e chi no, suggerii, il mese prima (in ottobre 2002), sia al mio Comune, sia alla Motorizzazione civile di Roma (rispettivamente con lettera protocollata e raccomandata) una soluzione che poteva (e forse ancora oggi potrebbe) risultare utile in alcune casistiche (sebbene, oggigiorno, a distanza di quasi dieci anni, sono comparsi i c.d. servizi di infomobilità in tempo reale).
Una prima considerazione introduttiva alla mia soluzione è che, spesso, per raggiungere un punto X (che potrebbe essere una via, un quartiere, una località) i tragitti possibili, partendo da un punto Y, sono almeno due.
Una seconda considerazione è che spesso uno di questi risulta il preferito (es. perché il più corto, oppure perché almeno in apparenza il più agevole - etc.), il risultato è che lungo questo percorso il traffico sarà molto più intenso, con conseguenze immaginabili sulla vivibilità delle aree interessate.
Alla luce di quanto sopra suggerii la possibilità di ripartire, "normativamente", il traffico su due o più percorsi alternativi, seguendo due parametri:
-   il mese in cui ci si trova;
-   la targa pari o dispari di un'auto.
Questo significava e significherebbe: che nel mese di Gennaio, ad esempio (01 e quindi dispari), sarebbero le auto con targa dispari a poter percorrere un percorso A, precedentemente individuato dall'Amministrazione, mentre le altre dovrebbero seguire altri tragitti. Il contrario avverrebbe, ad esempio, nel mese (pari) di Febbraio, e così via a rotazione.
Come anticipato più sopra, e con riferimento al caso spezzino, il mio obiettivo era limitare (come già si voleva fare) l'accesso alla galleria Spallanzani, senza per questo, però, fare una sostanziale distinzione tra chi si poteva permettere un'auto nuova e chi no.
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Nel febbraio 2007, con una mia lettera pubblicata sul quotidiano La Nazione, suggerii all'Ospedale di Sarzana di far realizzare e mettere in vendita un libricino che raccogliesse le migliori frasi e pensieri dedicati dai genitori (e parenti) ai propri figli/nipoti in arrivo, o appena nati.
Da rilevare, al riguardo, la notizia annunciata dal TG1 di quasi tre anni più tardi secondo cui, alla 54° Biennale di Venezia, si sarebbe probabilmente allestita una mostra fotografica ritraente, proprio, le scritte sui muri, dedicate dai genitori ai figli in arrivo, presenti all'Ospedale San Camillo di Roma. Sostanzialmente quindi quella che a me sembrò una sorta di realizzazione della mia precedente proposta ed intuizione.
Ancora più di recente (sempre quindi anni dopo la mia proposta) sono stati pubblicati i seguenti libri, che a me sono sembrati ricordare anch'essi ed un poco (nello strumento, nel metodo, etc.), la mia precedente soluzione:
"I Graffiti dell'anima", autrice: Angela Gio Ferrari, infermiera bresciana nei reparti di rianimazione, che raccoglie lettere di madri, padri e amici di giovani vittime della strada;
"I messaggi della via dell'Amore" che raccoglie le foto di frasi e disegni dedicati al tema dell'amore; lasciati dai visitatori su sassi, pietre e persino piante, nel noto percorso che va da Riomaggiore e Manarola.
Per la cronaca, le frasi che ideai e dedicai ai miei figli appena nati, che feci stampare su piccole magliette e ancora che citai anche nella mia lettera pubblicata sul quotidiano La Nazione, in occasione del mio suggerimento visto più sopra, erano:
" Luca sei nato
con la camicia.
Al pulloverino
ci pensa papà "
e
" Oggi è nato Matteo.
Come è uscito
ha esclamato:
sono fuori
dal Tunnel * "
* in questa seconda frase
ripresi, in qualche modo,
una nota canzone dell'epoca
di Caparezza.
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Con riferimento alla festa dei nonni e in particolare alla sfilata delle nonne che si tenne nel Comune di Zeri, nel settembre 2008 suggerii, a mezzo stampa, la possibilità di dar corso ad altre nuove iniziative, quali:
a) far recitare ai nonni e alle nonne fiabe e leggende dei propri posti, o fatti di vita vissuta, che fossero d'insegnamento alle giovani generazioni;
b) il gemellaggio con altre cittadine (ve lo immaginate le nonne di Milano a Napoli e viceversa, entrambe sono certo avrebbero molto da insegnare).
c) la presenza di stand eno-gastronomici a corredo di queste manifestazioni, dove poter acquistare prelibatezze delle località ospitanti e ospiti.
d) la possibilità da parte dell'Auser di farsi promotrice di simili iniziative a livello nazionale.
In definitiva, un modo per unire e far viaggiare le famiglie, in versione allargata, dai nonni ai nipoti.
Riguardo le possibilità di valorizzazione dei nonni, sono da segnalare:
- il successivo esperimento (in parte analogo alle mie ipotesi) finanziato dalla Fondazione Carige e promosso dall'Auser (cui erano rivolti in ultimo i miei suggerimenti) che ha visto come protagonisti proprio i nonni in classe.
- una festa, organizzata (sempre successivamente) nel luglio 2012 a Lerici (SP), in cui i nonni si sono ritrovati a raccontare ai nipoti le vecchie storie del paese; episodi di vita vissuta a partire dal dopoguerra e aneddoti vari, riappropriandosi così del loro ruolo di educatori, così come suggerii nelle mie lettere pubblicate su La Nazione circa quattro anni prima.
- un progetto che ha interessato tempo ancora dopo anche scuole elementari del comprensorio spezzino e di Portovenere che hanno visto proprio la partecipazione in classe dei nonni, impegnati in racconti e aneddoti, realizzato da Auser e Aidea (fonte: La Nazione 16 giugno 2013).
- e, ancora, il sempre successivo, e tanto declamato, programma televisivo: "l'Italia è un paese fondato sulle nonne" (fonte: La Nazione 06 luglio 2013 e Panorama 17 luglio 2013).
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Con riferimento a Portovenere, mediante due lettere che mi pubblicarono a settembre e ottobre 2008 sul quotidiano La Nazione, suggerii:
A) che in sul calar del sole (come recitava Leopardi, nel Sabato del Villaggio), la statua di Scorzelli, affacciata sul mare, arricchita appositamente da una micro telecamera, un microfono e da un altoparlante nascosto, animato da una operatrice a distanza, potesse, nei fine settimana, interagire con i bambini presenti raccontando fiabe e storielle.
B) che gli avventori della manifestazione potessero fermarsi, a prezzo convenzionato, in un qualche ristorante del borgo.
C) l'organizzazione di una traversata nel canale di Portovenere, in occasione della manifestazione "piscina naturale", a bordo di grosse papere galleggianti o di natanti dalle improbabili forme, tipo quelle impiegate nelle gare "Red Bull". Manifestazione che Portovenere avrebbe potuto provare ad ospitare.
D) che i galleggianti neri, utilizzati in miticoltura, fossero sostituiti, con medesima funzionalità, da repliche in plastica di simpatiche paperelle (tema quello delle papere che mi ispirò le soluzioni appena descritte e che affrontai, esclusivamente, per i motivi indicati al punto successivo);
E) avendo scambiato, la statua di Scorzelli per una di Botero (da qui il tema delle papere), sottolineai con una vena umoristica come: “essendo entrambe molto corpulente è proprio il caso di dire che nell'attribuzione della paternità ho proceduto con il metodo c.d. del tanto al kg, e che non essendo una Bilancia, ma un Acquario (che ha chiesto conferma ad un amica Vergine, di segno, non di fatto) l'esito non poteva essere che scontato”.
Nella stessa giornata in cui lessi la precisazione da parte di una lettrice che la statua cui avevo fatto riferimento non era di Botero (ma di Scorzelli) ideai e inoltrai le soluzioni contenute negli ultimi tre punti visti (c,d,e).
Un 'ultima annotazione, riguardo al punto C, è riconducibile al fatto che, sette mesi dopo la pubblicazione della mia lettera, vide la sua prima edizione una bella e riuscita manifestazione velistica (denominata Fuse), che aveva come location proprio il Comune di Portovenere (la Marina del Fezzano) e che, tuttora, che è giunta nel momento in cui scrivo alla sua quarta edizione (fonte: La Nazione 16 maggio 2012), trova uno dei suoi punti di forza, proprio, nell'aspetto ludico, ironico e carnevalesco nell'allestimento delle imbarcazioni e dei loro equipaggi.
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A)
Nell'ottobre del 2003, dopo aver saggiato la forte componente ludica insita nei parchi acquatici e conscio del fatto che tale presenza fu una delle ragioni (insieme alla vicinanza ad Alassio, alle grotte di Toirano, etc.) che mi spinse a trascorrere alcuni meravigliosi giorni ad Albenga, suggerii all'amministrazione spezzina di dare vita ad una di queste strutture anche nella nostra provincia e precisamente nell'area c.d. ex Ip.
In merito e successivamente al mio suggerimento vi fu da parte dell'amministrazione comunale:
1) l'installazione, subito l'estate successiva (e per la prima volta) di una bassa e singolare piscina in una piazza centrale che consentiva ai ragazzi di giocare a calcio e di rinfrescarsi durante la canicola estiva;
2) la valutazione dei costi per la realizzazione di una piscina collocata in acqua, a costeggiare parte del molo, i cui costi però si rivelarono, almeno per l'epoca, e visti gli altri progetti in corso, proibitivi.
3) più in seguito ancora, nel 2008, fu poi pubblicato che proprio nell'area ex Ip, oltre ad un centro commerciale, avrebbe preso posto, proprio, un centro acquatico con piscine, come da me suggerito. Anni dopo ancora, in prossimità dell'apertura di un nuovo centro commerciale, fu reso noto, su La Nazione del 23 settembre 2011, che a far parte di tale complesso vi sarebbe stata giusto una piscina.
Sempre sul tema del Parco Acquatico, da sottolineare come avendo fornito a quello di Ceriale-Albenga (Le Caravelle) un mio suggerimento (a seguito della mia visita al loro divertente e piacevole stabilimento) mi inviarono gentilmente dei biglietti di ingresso omaggio.
B)
Restando in tema di regali ricevuti e di giochi (in tal caso non d'acqua, ma di carte), in data 17 gennaio 2009 suggerii ad una nota casa produttrice di carte di riportare sul loro sito le regole per giocare ai principali giochi che le vedono come protagoniste, in quanto mi sembrava un utile servizio accessorio alla loro clientela e ai loro visitatori.
Sei mesi dopo fu pubblicata un'enciclopedia in due volumi, disponibile in edicola, che trattava i giochi in generale e le loro regole.
Mentre quasi cinque anni dopo il mio suggerimento fece la sua comparsa in edicola (a partire quindi dal marzo 2014) un'interessante enciclopedia riguardante esclusivamente i giochi di carte, i trucchi e le loro regole ad opera proprio della casa produtrice cui scrissi.
C)
In seguito, poi, ad un gradito omaggio che mi fu inviato in occasione del mio primo suggerimento da parte della casa produttrice di carte vista sopra, nel porgli i miei ringraziamenti, gli suggerii anche l'eventualità di dare vita ad una piattaforma che consentisse ai visitatori del loro sito di giocare, o con un computer (o interagendo tra loro) ai giochi di carte più diffusi (più che al king o al bridge, di cui ero originariamente interessato a trovare le regole, pensavo, per quest'altra soluzione, a giochi più semplici e tradizionali - ai tempi ancora assenti sul panorama della rete - come: scopa, briscola, etc.).
In merito a quest'altro mio suggerimento, un paio di mesi dopo un operatore annunciò proprio l'intenzione di introdurre, in futuro ed on line, giochi di carte più tradizionali, come: tressette e briscola.
Come documentato da un articolo più recente, riferito però e comunque ad un altro operatore, che li ha introdotti, il successo di tali giochi è stato molto forte.
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Il 21 ottobre 2003, poiché era in previsione la costruzione di un parcheggio sotterraneo sotto la Stazione Centrale della Spezia e al fine di collegare più agevolmente i quartieri nord della città con il centro cittadino (uniti sino ad allora da un breve, ma stretto e poco curato "sottopassaggio") suggerii, con lettera protocollata, che fosse prolungato il tunnel che consente l'accesso ai binari dei passeggeri, sino a fargli raggiungere, così, via Vicci (una via laterale che costeggia i binari e che incrocia via Fiume).
Lo stimolo a raggiungere il centro a piedi sarebbe derivato dal fatto che questo nuovo tragitto, a differenza dell’altro, sarebbe risultato più curato e più salubre, in quanto privo di auto in transito.
Su La Nazione del 18 settembre 2011, in un articolo che faceva riferimento all'ultimazione dei lavori del parcheggio al di sotto della stazione (iniziato nel 2008), era scritto che, forse, in futuro si sarebbe proceduto anche al prolungamento del sottopassaggio che porta ai treni e ai parcheggi sino a via vicci, così come da me suggerito otto anni prima, non appena venni a conoscenza dell'intenzione di costruire un non meglio precisato parcheggio sotterraneo nell'area interessata.
segue una piantina dell'area
interessata dai miei progetti
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Nel febbraio 2012, dopo appena un mese che ero stato assunto presso l'A.C. La Spezia, suggerii, previa autentica, diverse soluzioni tra cui alcune volte ad abbattere l'inquinamento.
A) In un caso, ad esempio, suggerii di valutare la possibilità di ridurre i livelli d'inquinamento nei tratti di ingresso ad una , previa autentica, cittadina, molto trafficata, attraverso l’eliminazione (per escavazione e appiattimento) delle due salite che portavano ad essa. Escavazione che avrebbe dovuto proseguire, ovviamente, anche lungo tutto il percorso del tunnel. Pochi mesi dopo la salita più problematica fu tagliata fuori trasformando un'altra strada, posizionata allo stesso livello della galleria, da senso unico a doppio senso.
B) In un secondo punto suggerii di adottare all’interno dello stesso tunnel (che per buona parte pare avere sopra di sé solo pochi metri di terra) delle vere e proprie canne fumarie, con all’estremità filtri in grado di ripulire l’aria che vi sarebbe passata attraverso.
C) In un altro punto suggerii di ricorrere, eventualmente, a nastri trasportatori, per trascinare le auto lungo la galleria, alimentati almeno in parte dall'energia elettrica prodotta da pannelli solari, da porre al di sopra di essa. E' notizia di quasi dieci anni dopo che presto si sarebbe dato vita alla prima galleria autostradale completamente autosufficiente, grazie a pannelli fotovoltaici.
Riguardo a quanto sopra, segnalo, anche, come, a differenza del 2002, nel 2006 (come si vedrà dall’autentica accessibile nella versione completa) al fine d’incentivare la mobilità a piedi (oltre ad ipotizzare, più per esercizio creativo, la realizzazione di un nuovo e molto più stretto traforo affianco alla galleria Spallanzani ad uso dei pedoni o l’eventuale impiego di seggiovie/ovovie per superare la collina) ipotizzai, più realisticamente, di accorpare a centro strada, i due marciapiedi laterali presenti attualmente nella galleria e ora non percorribili, ad uso finalmente dei pedoni e protetti da una struttura in plexiglass atta a tenerli al riparo dai gas di scarico delle auto.
Una soluzione che, stando al Secolo XIX del 02 gennaio 2015, è molto simile a quanto l’amministrazione spezzina ha appena iniziato a progettare e intenderebbe realizzare a breve (a oltre otto anni di distanza, quindi) con la scelta, anche, di dotarla di un tapis roulant.
D) In un ultimo punto riproposi la mia soluzione inerente le pompe di benzina di cui dovreste aver già letto.
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Nell'ambito dei miei progetti figurano anche altri studi sui flussi dei veicoli, soluzioni alternative alla viabilità, ai parcheggi, etc.
A)
Un altro esempio è dato da Piazza Verdi, collocata nel centro della Spezia. Per questa piazza, dopo aver letto il 18 luglio 2000 un'intervista al Sindaco in cui esprimeva le sue preoccupazioni in merito al desiderio di renderla pedonale (in quanto avrebbe dovuto realizzare un parcheggio sotterraneo, osteggiato dai residenti), presentai, con lettera protocollata, una mia soluzione trascorso appena un giorno dalla pubblicazione della sua intervista.
Nella mia concezione si trattava di ribaltare, o quanto meno di mediare, la soluzione all'epoca all'esame, che suscitava timori nei residenti.
Pensando quindi, piuttosto che a interrare i parcheggi, a "sollevare" la piazza di un metro e mezzo, o due metri e mezzo, di altezza da terra, in modo da creare lo spazio per i tanto agognati parcheggi, limitando nel contempo la profondità delle escavazioni.
La piazza, così concepita, avrebbe assunto idealmente: l'aspetto di una base rettangolare, rialzata da terra, cui avrei attribuito anche qualche connotato tipico di un vascello (ad esempio: una polena, da porre al di sopra del suo accesso principale; visibile già in un mio schizzo originale dell'epoca, che riporterò più sotto).
Sulla base di mie stime approssimative, la larghezza calpestabile della piazza, seppur contenuta, sarebbe risultata più grande rispetto alle superfici all'epoca utili, prese singolarmente; ed in particolare sarebbe risultata:
- di 23-25 metri, nel caso si fosse optato per un'altezza della piazza di due metri e mezzo da terra, tenuto conto degli spazi necessari alle uscite dei negozi e alle scale;
- di 27-28 metri, se si fosse optato invece per un'altezza da terra di circa un metro e mezzo.
Con buone probabilità, e nella mia concezione, la piazza oltre alla sosta avrebbe consentito, entro certi limiti, l'attraversamento e prosecuzione della marcia dei veicoli, proprio come un tempo e come attualmente.
Nel progetto riportai anche altre osservazioni e suggerimenti e conclusi specificando che: in caso d'interesse alla realizzazione, non mi attendevo alcun compenso.
segue il mio primo schizzo
dell'epoca inerente l'aspetto
futuro della Piazza che
avevo concepito
La Piazza, inaugurata a fine 2016, ha uno stile moderno, completamente diverso da quello da me ipotizzato.
L'aspetto positivo (e una curiosità) è che il giorno dell'inaugurazione un autolavaggio distribuiva depliant con gratta e vinci incoroprato, e combinazione io e mia moglie ci siamo aggiudicati il primo premio consistente in un buono vacanza per quattro persone.
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Prima di passare a descrivere un altro mio esempio di studio sui flussi dei veicoli, apro una piccola parentesi umoristica riguardante un'altra Piazza della mia città.
segue l'immagine di una
scultura collocata in Piazza
Garibaldi alla Spezia.
In merito, appellandomi
al diritto di satira,
faccio notare che:
Pare che lo scultore,
non appena terminata,
corrugando la fronte
e grattandosi il capo,
abbia esclamato:
"Mi sa che ho fatto
una cappella !!"
Ah dimenticavo: è una fontana !,
per cui spruzza pure, ma ho
preferito ritrarla in un
momento di inattività
B)
Di seguito riporto l'esempio di alcune altre mie misure e suggerimenti alternativi riguardo i lavori presso la variante aurelia e l'area di Piazzale Ferro alla Spezia che qualche tempo dopo l'amministrazione pose in essere.
Le mie soluzioni, a mio avviso attuabili (sebbene avrebbero comportato un rallentamento per via di nuove analisi, autorizzazioni, etc..), a differenza delle opere successivamente poste in essere, avrebbero evitato, sempre a mio avviso, di far passare a ridosso di alcune abitazioni una folta mole di veicoli.
Nella mia soluzione, come vedrete, suggerivo per ragioni di opportunità ambientale la creazione di due distinte isole spartitraffico, anziché di una unica. In questo modo, le case sulla destra, osservabili nelle immagini sotto, sarebbero state decisamente meno interessate dal traffico.
I miei lavori li presentai all'allora Assessore alla mobilità del Comune della Spezia, sia direttamente, sia, in un secondo tempo, per il tramite del Presidente della circoscrizione competente.
segue il link al mio ultimo studio, che ho autenticato
e presentato, riguardante l'area di P.le Ferro
(per comprendere il significato dell'analisi esplicativa
presente nella parte descrittiva occorre rifarsi
anche all'altra immagine che riporto ancora più sotto)
segue il link all'opera come
è stata poi realizzata
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Nel 2000, unitamente alla mia candidatura per un posto bandito da un'azienda che si occupava della distribuzione del gas metano e dell'acqua, e in riferimento ad un'intervista rilasciata pochi giorni prima dalla sua Dirigenza di voler dare vita ad una campagna pubblicitaria per promuovere il loro primo impianto di distribuzione di gas per autoveicoli, presentai, con lettera protocollata, un mio progetto in grado di evidenziare proprio i risparmi di costo (- 70%) consentiti dall'utilizzo del metano, quale carburante alternativo alle benzine.
La mia iniziativa, che era volta a promuovere come detto il nuovo impianto e più in generale l'uso del combustibile più sopra citato tra gli automobilisti, consisteva nel rilasciare a coloro che avessero speso una data somma per il rifornimento di gas metano, un tagliando sul quale sarebbe stata indicata la dicitura "Complimenti lei ha già risparmiato £ xxxx e raccogliendo 20 di questi tagliandi potrà avere un ulteriore buono spesa per.... o il seguente oggetto in regalo: ......."
Scopo della mia strategia era soprattutto evidenziare l'entità del risparmio conseguito dai clienti, spingendoli a conservare i tagliandini con su indicato il risparmio di volta in volta conseguito.
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A dimostrazione che le coincidenze possono esistere (entro certi limiti) e che le valutazioni che ho fatto possono talvolta non essere del tutto corrette, semplicemente per una non completa conoscenza dei fatti o per altri motivi similari, ma si tratta pur sempre di giudizi che ho espresso in buona fede.
Cito, innanzitutto, in questa ultima sezione dedicata alla sintesi dei miei progetti, una mia soluzione che suggerii il 27 dicembre 1999 al Comune della Spezia, e che scoprii, sette anni più tardi, da un articolo pubblicato su La Gazzetta della Spezia del 30/03/2007, che si trattava di una soluzione analoga a quella ideata e proposta, molti anni prima, nel 1992, da un ex Sindaco.
Se questa soluzione non fosse stata per questo ex Sindaco un suo cavallo di battaglia, e se questa persona non si fosse ricandidata, non ne sarei probabilmente mai venuto a conoscenza e, probabilmente, non avrei neanche citato questa mia soluzione (nel mio caso assolutamente secondaria) in questa mia raccolta di progetti.
Da sottolineare, anche, che all'epoca di quella prima ipotesi da parte del sindaco e, più precisamente, per quasi tutti gli anni novanta, la mia unica preoccupazione era conseguire una laurea. Per cui alle vicende cittadine e ad altre questioni (come il tentativo, per esempio, di sviluppare mie soluzioni) mi cominciai ad interessare, solo ed in qualche modo, successivamente al conseguimento di questo obiettivo.
Un'osservazione da fare riguardo al mio progetto, di cui dirò, è che a me bastò consegnare, otto giorni prima, il 18 dicembre 1999, all'ufficio protocollo del Comune (temporaneamente spostato in quel periodo all'ultimo o al penultimo piano), un altro mio progetto (quello dei cani abbandonati), per trovare la conferma ad una mia intuizione di qualche tempo prima, ossia che sarebbe stata un'ottima idea ristrutturare e rendere fruibile al pubblico la terrazza del Comune, visto il panorama molto suggestivo e insolito che, da quell'altezza, è in grado di offrire sul mare e sui giardini della città.
Riguardo in particolare alla terrazza e al bar, di cui in quest'ultimo caso ne ipotizzavo anche la realizzazione, suggerii la possibilità di un allestimento secondo principi tematici, ispirati al mare.
A favorire la realizzazione di questa soluzione vi era del resto (e vi sarebbe tuttora) la presenza di due distinti accessi al Comune, ognuno dotato di ascensore, di modo che la vita comunale non ne risulterebbe turbata.
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MOLTI POI I MIEI PROGETTI DI RESPIRO NAZIONALE CHE HANNO FINITO CON L'INFLUIRE ANCHE SULLA MIA CITTA', O QUELLI, COME L'ESEMPIO CHE SEGUE, CHE AVREBBERO POTUTO AVERE SU DI ESSA MAGGIORI EFFETTI.
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Con riferimento al progetto che segue la mia intenzione e i miei tentativi erano rivolti a favorire la realizzazione del prodotto di cui dirò da parte di aziende della mia provincia.
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Nel 1999 presentai una domanda di brevetto per invenzione industriale (che poi convertii in una domanda di brevetto per modello di utilità) riguardante una fascia catarifrangente, volta a tutelare gli automobilisti costretti pedoni, di cui ne chiesi, da subito, la dotazione obbligatoria a bordo dei veicoli.
Questa mia soluzione trovò inizialmente l'interesse di figure di primo piano e, con buone probabilità, fu questa mia misura ed interessamento che portarono, a distanza di qualche anno, all’adozione del giubbetto catarifrangente.
Nel giugno 2003, del resto (fonte: La Nazione 28/06/2003), veniva data ancora per plausibile anche l'impiego della mia fascia.
In seguito, poi, ne chiesi in più occasioni (l'ultima nel 2006) l'adozione almeno a bordo dei motocicli. Un obbligo, quest'ultimo, che pare essere scattato solo a partire dal 2012, sempre però nella fattispecie del giubbetto o delle bretelle.
segue il prototipo della
mia fascia che costruii in
economia (termine usato in
gergo tecnico per indicare
che si è costruito da soli)
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